La Mabilla. Chi è Mabilla? Riflettendo.
Le cose mi attirano, mi provocano, mi vengono incontro, pervadono i miei sensi, mi sento trascinata ad animare l’inerte, a vestirlo di forma e di colore. Nascono così le mie fantastiche creature e le ho chiamate Mabille. Sono tutte diverse. Mabilla invero è una matrice, una creatura unica, un’essenza soavemente amorfa, quasi una larva, un embrione gentile, in germoglio. Ora è una figura accucciata più che genuflessa, in sé raccolta, ora intensamente protesa verso l’altro, tra il richiamo e l’offerta, sempre mentre aspetta l’incontro. Il momento magico di trasformazione viene poi inavvertitamente, quasi impercettibile. Tutto può trasformarsi, un insetto, un fascio di luce, un frutto, una farfalla, un sasso. È un sasso, è muschio, è spuma, è vento o un’onda, o una nuvola o un ricordo. In tutto confondo me stessa nel far dono di forma e di colore. A volte però è il colore che prende il sopravvento: dirompe, divampa, si scatena, si trasmuta l’immagine fantastica diventando a sua volta creatura
Mabilla, fra presagi e liquirizia.
Esiste un paese morbido esistono persone con la luce dentro. Uso i colori incredibili delle parole. Mabilla come presagio di girasoli e di speranza in un ultimo soffio di allegria si aprono i cancelli della fine è l’inizio del capire. Cancro … e continuo a volare, con un’ala spezzata, respirando il profumo della terra, col ventre pieno succhiando liquirizia.
Il lunedì dopo il rientro a casa mi è stato diagnosticato un cancro al seno. Sto bene ed ho cambiato completamente il modo di vivere la vita. Osservando il mio affresco ciascuno potrà cogliere come appaiano chiari alcuni segnali. Vorrei che diventasse la Mabilla del seno e che chiunque passasse di lì si facesse venire in mente la data dell’ultima mammografia per fissare un nuovo appuntamento. Vi ringrazio con un caldo abbraccio.
Angiola Tremonti