Mostre personali:
“Barocco e barocchismi”, presentazione di Gonzalo Alvares Garcia – “Dalla terra dei Malavoglia”, con testo critico di Salvatore Maugeri – “Io, Ibn Hamdis”, presentazione di Giorgio Seveso – “Il mito e l’opera”, testo critico di Giorgio Seveso – “Donnalucata”, presentazione di Giorgio Seveso – “Colori e segni del divenire”, testo critico di Rossana Bossaglia – “La memoria e il tempo”, testi critici di M. De Micheli, F. Grasso, M. E. Licari – “Da Garibaldi a Garibaldi”, presentazione di Rossana Bossaglia – “La stanza di Saffo”, presentazione di Franco De Faveri.
Mostre collettive:
1952, Collettiva giovani pittori siciliani, Palazzo della Borsa, Catania – 1958, Premio Capo D’Orlando – 1968, X° Premio Nazionale Acitrezza – 1975, Collettiva con Guttuso, Migneco, Treccani, Galleria Giangaleazzo, Milano – 1976, X° Premio Città di Gallarate – 1978, XXV° Annuale Regione Siciliana, Comiso – 1983, Expò Arte, Arteteka, Bari – 1984, “Uomo e Società”, Galleria Palmieri, Busto Arsizio – 1990, Rassegna Arte Contemporanea, Galleria “La Robinia”, Palermo – 1991, Rossana Bossaglia, Mario De Micheli, Giorgio Seveso, “Autoritratto d’artista”, Galleria d’Arte “Ciovasso”, Milano – 1995, Etruria Arte, VI Mostra Mercato di Arte Contemporanea, Livorno – 1995-1996, Artefiera, Padova – 1995-1996-1997, Artefiera – Vicenza – 2001, XXVIII° Premio Sulmona.
Citazioni:
1974, Una nuova dimensione nelle opere di Micalizzi, Italo Carlo Sesti, Scienza Illustrata, pag. 31, Roma.
1990, Micalizzi un “Novelliere di calde notti siciliane”, G. Turroni, Corriere della Sera.
1997, “La Sicilia epica e attuale nella pittura di Micalizzi”, Rossana Bossaglia, Corriere della Sera.
La memoria e il tempo
La matrice culturale siciliana nella duplice fisionomia colloca da una parte il neorealismo d’impronta guttusiana, che gli consente una vigorosa e anche spietata sicurezza nella definizione delle personalità; dall’altra l’antica suggestione del Teatro dei Pupi, dove la fantasia favolistica lo spinge verso una libera rivisitazione o invenzione di costumi e leggende. L’inquietante messaggio che Micalizzi ha inviato attraverso il murale di Casoli può essere letto in vari modi: che la violenza e la sofferenza antica diventano favola e ci si prospettano in termini anche contemporanei, che il potere utilizza il male con cinica indifferenza, che il male ha sempre il medesimo volto.
F. D. F.