Giovanni Pace
Presidente Regione Abruzzo
È un grande onore, per me, tenere a battesimo questa pubblicazione che giunge dopo un lustro di interessanti esperienze all’aperto e che suggella momenti di intensa aggregazione umana. Sono lieto, soprattutto, perché questa manifestazione, che definire pittorica è alquanto riduttivo, l’ho vista crescere. Dall’ormai lontano 1996, quando la kermesse cominciò a muovere i primi passi. È poi, ricordo, con chiarezza e con particolare affetto, la giornata conclusiva dell’edizione dell’anno passato. In quell’occasione ho avuto modo di partecipare direttamente allo svolgersi della manifestazione. Ed è un ricordo esaltante perché vedere le opere degli artisti materializzarsi lentamente, prendere forma, “parlare” non è cosa di tutti i giorni. In questi sei anni di storia, per Casoli Pinta sono stati realizzati una cinquantina di preziosi murales che travalicano la semplice etichetta di murales, ma che diventano opere d’arte, messe su dal nulla, ispirate dai suoni, dai colori, dalle voci della cittadina. Quello che più mi colpisce di questa grande mostra all’aperto è sicuramente la “complicità”. Complicità fra artisti, certo, ma anche complicità tra questi ed i cittadini, la loro vita, le loro emozioni. Ed è una complicità contagiosa che prende e coinvolge al massimo. Di questo work in progress, che si realizza ogni anno, ci sarebbe un’infinità di cose da dire. Ma forse non sarebbero abbastanza per spiegare la suggestione che determina. Per questo mi limito ad invitare agli abruzzesi, i turisti, gli estimatori dell’arte, a visitare questo immenso museo all’aperto divenuti, ormai, una meta fissa dell’estate abruzzese. E colgo l’occasione per ringraziare di cuore gli organizzatori della manifestazione, l’Associazione Culturale “Castellum Vetus” con il Presidente Domenico Felicione in prima linea, per la passione che hanno messo nel delineare il profilo della manifestazione. A loro ed a tutti gli artisti presenti per la grande collettiva di quest’anno, rivolgo il mio più sentito augurio di buon lavoro, certo che a vincere sarà ancora una volta l’amicizia, la tolleranza, la pace. A che non può visitare Casoli, suggerisco di godersi questo catalogo, che ripercorre le tappe fondamentali della rassegna, con interventi di illustri critici d’arte. Davvero da non perdere. Di nuovo auguri e grazie.
Claudio Ruffini
Presidente Provincia di Teramo
La Provincia di Teramo è da tempo sensibile alle iniziative che contribuiscono ad accrescere la storia ed a salvaguardare le tradizioni del suo territorio. Non poteva essere diversamente per “Casoli Pinta”, divenuta ormai una manifestazione che caratterizza le attività della nostra Provincia e che è entrata di diritto a far parte del calendario annuale delle manifestazioni. Il nostro contributo è quindi un atto dovuto poiché questo evento ha il pregio di essere particolare, perché riscontrabile in poche località d’Italia, ed è circondato da un abbraccio di pubblico sorprendente. La Provincia, pertanto, sarà sempre presente e non mancherà di offrire il suo appoggio per sostenere l’iniziativa.
Tonino Di Saverio
assessore Promozione Culturale Regione Abruzzo
Nel cuore del centro storico di Casoli di Atri, incantevole terrazza naturale di uno dei più suggestivi tratti della costa abruzzese, il “villaggio artistico murale” rappresenta in modo encomiabile le potenzialità scaturenti dalla sinergia tra Cultura e Turismo. La galleria d’arte a cielo aperto che orna le vie di casoli è, infatti, non soltanto una manifestazione culturale di indubbio rilievo ma rappresenta, altresì, un fondamentale momento di vitalità sociale e di interessanti prospettive turistiche. Per queste ragioni, l’Assessorato alla Promozione Culturale, che mi onoro di rappresentare, ha raccolto con interesse l’idea di contribuire alla realizzazione di un catalogo generale che racchiudesse le opere presenti nelle vie del centro storico.rivolgo quindi, un sincero plauso all’ Associazione Culturale “Castellum Vetus” di Casoli di Atri che ha dato vita alla rassegna di pittura murale “Casoli Pinta”, e alla cittadinanza che da sempre partecipa con entusiasmo all’iniziativa.
Saluto del Sindaco di Atri Paolo Basilico
Casoli Pinta è arrivata ormai alla sua VII edizione. Non posso nascondere la mia soddisfazione poiché questa manifestazione nata nel 1996, quando ero anche sindaco di Atri, è divenuta ormai un’ appuntamento importante anche in ambito nazionale ed unica nel suo genere nella regione Abruzzo, grazie anche a coloro che in questi anni hanno creduto nella sua validità. Con essa non solo Casoli, ma l’intero territorio della città di Atri si arricchisce di un patrimonio unico che si accresce nel corso degli anni e lascia alla storia, attraverso un’armonia di colori e di forme, un tangibile segno del nostro passato. Le pareti delle case, gli angoli delle vie, gli spazi delle piazze si offrono ad accogliere le pitture che abili mani di artisti trasmettono ai nostri occhi.
Così Casoli è diventata “Pinta”… e oggi si offre come un album di immagini che il visitatore sfoglia con i suoi passi ed accarezza con il proprio sguardo. E’ mio dovere ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno sostenuto questa manifestazione. Il mio saluto, quindi, va agli organizzatori, che hanno saputo annualmente riproporre la manifestazione garantendone la continuità, a tutti i cittadini, per la loro ospitalità e disponibilità agli artisti, che hanno consentito a Casoli di esprimere e conservare la loro arte. L’Amministrazione comunale sarà attenta e puntuale per continuare anche nei prossimi anni un cammino che non dovrà conoscere sosta.
Casoli Pinta: un’idea, un progetto, una realtà!
Assessore alla Cultura del Comune di Atri Gabriella Liberatore
E’ incontenibile la soddisfazione nel presentare il catalogo che testimonia la storia di una manifestazione che ha trasformato il borgo casolano in una pinacoteca unica nel suo genere. La presenza degli artisti, negli anni, è stata non solo un’occasione di forte crescita culturale, ma anche un momento di incontro di culture e tradizioni diverse, di espressioni artistiche molteplici; un incontro con la gente di Casoli che, con la ospitalità tipicamente abruzzese, ha dato calore, amicizia ed emozioni… e l’arte si è fusa con il quotidiano.Voglio ringraziare gli artisti, i critici, l’Associazione culturale “Castellum Vetus” e tutti quelli che hanno creduto in Casoli Pinta perché la Città di Atri, oggi, aggiunge un’altra perla al suo inestimabile patrimonio artistico.
Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole
Responsabile Comunicazione – Luca Maggitti
Quelli di Castellum Vetus mi chiamarono perché dovevo aiutarli a organizzare la presentazione, la scaletta e tutti i momenti più o meno formali di Casoli Pinta, una rassegna di pittura murale che muoveva i suoi primi passi. Praticamente, dovevo organizzare tutti i momenti noiosi fra un’emozione e l’altra. “Ohibò – pensai – Casoli Pinta, che sarà mai”? Ci andai perciò con il naso all’insù, passando per il borgo con la faccia “sicurocuriosa” di chi non vede l’ora di trovare il passepartout, capire tutto quel che c’è da capire e farsene una ragione, prima di tornare alla quotidianità. Che ti uccide a intervalli regolari.
Invece no. Salimmo a Casoli e fu poesia, mescolata alla pittura e virata con le ballate dell’organetto costruito in loco dal mirabile “artistartigiano”. Ricordo di discorsi leggeri e discorsi profondi, delle dimensioni umane di stranieri con il pennello, che incutevano quasi timore, ricchi com’erano di sensibilità artistica buona a disarmare un milione di luoghi comuni. Ricordo artisti legati con l’elastico, capaci di gettarsi a capofitto nelle ferite del mondo e, pochi istanti dopo, rinculare verso il cielo per una boccata d’aria, prima di tuffarsi di nuovo nelle viscere dell’esistenza. Ci sono tornato, da allora, ogni anno. A Casoli Pinta. Ogni anno una decina di pareti casolane, che in abito da lavoro tengono chiuse le vite degli umani, sono state vestite a festa e andate in matrimonio all’artista che, con impalcature e pennelli, l’ha prima studiata, poi corteggiata, infine resa madre. Ogni anno mi sono fatto il mio giretto per le vie del borgo, cercando quei figlioli sorridenti che giocavano a nascondino con la mia fretta e la mia voglia di avere tutto e subito. Invece Casoli Pinta è un cammino. Che porta al sereno. Dov’eravamo rimasti? Ah già …come direbbe Ennio Flaiano: “Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole”.